CONNECT - La scuola bella
Progetto CONNECT (La scuola bella)
Docente Referente: MANGIONE VINCENZO
La concezione dell’aula quale “spazio contenitore” basato sul confronto didattico frontale, di fatto, non è più concepibile, perché obsoleta, in una comunità di apprendimenti differenziati e sempre più personalizzati.
Pertanto si è resa necessaria la rivalutazione, oltre che degli ambienti educativi tradizionali, anche degli spazi comuni della scuola, i cosiddetti spazi “serventi”, che a questo punto, sono destinati a divenire luoghi piatti, dispersivi e dunque “disorientanti”.
Da qui, ha preso inizio il progetto denominato “Connect" che ha riguardato gli spazi di connessione del piano terra della nostra scuola, nello specifico: l’ingresso, l’atrio, la zona merenda e lo spazio di accesso ai bagni. Il progetto ha lo scopo di rielaborare tali spazi per renderli più flessibili alle esigenze educative moderne, accogliendo favorevolmente l’aggregazione e la creatività.
Interazione e integrazione sono state le due “words roots” (parole radici), promotrici e al contempo fondamenta solide dell’obbiettivo comune.
Per cominciare è stato necessario ascoltare e raccogliere le esigenze della comunità scolastica in maniera diretta: attraverso un workshop i ragazzi sono stati messi a contatto con personalità professionali che hanno consentito loro di esplicitare e comprendere le esigenze comuni.
E’ emerso che fosse necessario un luogo di relax creativo ed interattivo, ma soprattutto, una comunicazione più efficace per la fruizione dei vari spazi; sensazioni quali disordine e confusione hanno accomunato sia docenti che ragazzi, nell’esaminare la fruizione degli spazi in analisi.
A seguito di tale indagine abbiamo dato inizio alla progettazione, decidendo di coinvolgere tutti (studenti ed insegnanti) sin dalle prime fasi e giungendo alla realizzazione dei nostri nuovi spazi flessibili.
La progettazione a costo zero, non è stata solo una esigenza di tipo economico, ma una scelta formativa ed educativa rivolta a tutte le figure della scuola. Per questa ragione gli strumenti del fare architettura, sono divenuti semplici, di facile linguaggio e quindi comprensione.
La scelta di usare le pareti quali pannelli informativi e orientanti è stata una idea accolta positivamente da tutta la scuola, che ha deciso di usare il colore quale strumento di progetto: abbiamo dunque dato vita alle pareti, fino a quel momento rigide spettatrici della quotidianità scolastica, oggi attrici protagoniste e testimonianza dell’interazione dei ragazzi che le hanno animate con i loro “segni”.
La seconda fase progettuale è consistita nella realizzazione di un oggetto caratterizzante del luogo stesso, con il compito di aggregare ed educare i ragazzi allo scambio e al senso del rinnovarsi insieme; nasce così “Sharing”, una seduta flessibile, pronta cioèa cambiare configurazione e/o funzione a seconda delle esigenze che la comunità scolastica richiede: seduta di sosta, postazione didattica informale o in team, o perfino lunga panca di servizio alle foto di classe.
Durante le fasi progettuali i ragazzi sono stati presi dall’entusiasmo del far divenire, al bisogno, l’oggetto della panca un’altra cosa, così da mettere in atto il senso del riuso, del rinnovo, ma soprattutto hanno appreso il senso dell’aggregazione.
Tale iniziativa ha il ruolo di educare al senso della condivisione e del senso comune, in autonomia, senza la figura del docente è il luogo stesso che diviene educatore.
La riqualificazione degli spazi serventi della nostra scuola, oggi è un work-in-progress, che fase dopo fase, concretizzandosi, rappresenta per la comunità scolastica uno stimolo ed una risorsa educativa ma al contempo sociale e soprattutto didattica.